Quarant’anni fa: il GAT

Volontariato “duro & puro” per la valorizzazione dei Beni Culturali

Correvano gli anni ’70 del secolo scorso quando a Torino veniva fondato un primo Gruppo Archeologico Torinese, affiliato ai Gruppi Archeologici d’Italia.

Rispetto a quello attuale, si trattava di un “altro” GAT, formato da appassionati che diedero il loro contributo per qualche anno e che poi, entrati nel mondo del lavoro (alcuni di essi come funzionari della Soprintendenza Archeologica del Piemonte), dovettero abbandonare le attività di volontariato; quel GAT primigenio cessò dunque di esistere.
Il 10 dicembre 1983, su incoraggiamento di Ludovico Magrini (compianto fondatore dei G.A. d’Italia), il GAT venne rifondato grazie all’impegno del geom. Alfonso Fracchia, dirigente FIAT, personaggio di grande carisma, dotato di entusiasmo e indubbie capacità organizzative: fu lui il primo Direttore di questo GAT.
L’inizio dell’attività archeologica del GAT esordiente si dovette alla fortunata collaborazione con il prof. Aureliano Bertone e il dott. Luigi Fozzati della Soprintendenza Archeologica del Piemonte; il 1984 vide i soci impegnati nel sito di Villar Dora in Val di Susa (prima metà I mill. a.C.). Si trattò, tra l’altro, del primo vero scavo archeologico preistorico effettuato in valle di Susa con tecniche moderne; fino a quel momento la preistoria valsusina era pressoché sconosciuta – fatti salvi dati obsoleti, scarsi e talvolta imprecisi – e si deve al prof. Bertone e ai volontari del GAT se gli studi su quest’epoca in quell’area, protrattisi negli anni successivi, poterono finalmente riprendere dopo molti decenni di stasi.
Tra febbraio e giugno il GAT organizzò il suo primo corso propedeutico alla ricerca archeologica, rivolto a tutti i cittadini: “Introduzione all’Archeologia”, un primato assoluto per Torino. Cominciò una collaborazione, durata alcuni anni, con gli Ex Allievi Fiat, che ci ospitò nei suoi locali di Corso Dante. Qui, a ottobre, il GAT allestì la sua prima mostra, prestata dalla rivista Archeologia Viva: “I Templi megalitici di Malta”.
Negli anni immediatamente successivi i volontari GAT, sempre sotto la guida di Aureliano Bertone, furono impegnati nell’indagine dei siti preistorici valsusini di Villar Focchiardo (seconda metà II millennio a.C.), San Valeriano di Borgone (dalla fine del V mill. a.C. fino all’età del Ferro), Chianocco (ill mill. a.C.), Chiomonte (IV-III mill. a.C.) e Cascina Parisio (prima metà I millennio a.C. – Tarda età del Ferro).
Sembra già molto, ma era solo l’inizio di una lunga avventura che, in quarant’anni, ha visto il GAT scoprire e segnalare nuovi siti archeologici, realizzare mostre, conferenze e prodotti editoriali, organizzare campi archeologici estivi e, soprattutto, collaborare con gli Enti preposti alla tutela dei Beni Culturali e con altre realtà di volontariato.
Il pubblico, primo destinatario delle attività del GAT, ha dimostrato nel tempo di gradire il nostro operato; tale apprezzamento ci lusinga, conferma la nostra utilità nel contribuire alla crescita della società civile e, in definitiva, ci stimola a proseguire lungo la strada sin qui percorsa.


Fabrizio Diciotti – Presidente del GAT

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