Nel basso medioevo la chiesa di S. Silvestro si affacciava sulla piazza del Grano (oggi piazza Corpus Domini); proprio qui ebbe luogo uno dei più osannati eventi religiosi torinesi. La costruzione dell'attuale maestosa chiesa
del Corpus Domini è infatti legata al
miracolo del Sacramento del 1453, descritto in un
documento di qualche anno dopo, citato dallo
storico A seguito dell'evento miracoloso, nel 1454 venne
approvata la costruzione in Nel 1525, dato il grande flusso di pellegrini e
devoti, fu eretta sul luogo del miracolo
un'edicola marmorea porticata ad opera di Settant'anni dopo, durante un'epidemia di peste, la Città fece voto di costruire un nuovo edificio dedicato al Corpus Domini qualora fosse cessata la pestilenza. I lavori iniziarono nel 1609 (venne purtroppo demolita l'edicola del Sanmicheli) e condussero alla costruzione della chiesa barocca attuale. L'antica |
Attualmente la piazza Corpus
Domini non ha più nulla del suo passato
aspetto medievale, essendo stata fortemente
rimaneggiata nei secoli barocchi. Resta soltanto
questo resto di finestra, delicatamente decorata
a rosette, a ricordare che un tempo l'area era
delimitata da edifici di aspetto del tutto
differente.
Il calice medievale in argento
che raccolse l'ostia al termine dell'evento
miracoloso, sino a prima dell'ultima guerra
mondiale conservato nel Tesoro del Duomo,
risulta oggi disperso.
|
In alto, particolare centrale di un quadro conservato in sacrestia, narrante gli episodi salienti del Miracolo del Ss. Sacramento. Qui è ritratto il vescovo Romagnano nell'atto di ricevere l'ostia che discende dal cielo. A destra, il ricettatore colpisce il ciuco tentando di farlo rialzare; a terra si vede l'ostensorio.
L'interno barocco
della chiesa del Corpus Domini. In basso a
sinistra si nota la cancellata che delimita il
luogo preciso dove avvenne il miracolo.
Ciò fa capire la medievale piazza del
Grano era decisamente più ampia di quanto
non lo sia l'attuale piazza Corpus Domini. Qui sotto: la lapide
con la descrizione dell'evento.
|
Qui di seguito si riporta la descrizione dell'evento, così come si leggeva in un documento* redatto poco dopo l'epoca in cui si svolsero i "fatti"... Alli 6 di giugno 1453 a hore 20 [tra le ore 16 e le 17] un giobbia [giovedì] apparse la sancta hostia. Venendo certi huomeni di Cherio [Chieri] da certa guera o discordia che era tra francesi et savoja et piemontesi per certi mercadanti con la lhoro mercantia ritenuta a Assiglie [Exilles: in quei tempi il castello di Exilles faceva parte del Delfinato] la qual fu messa a sacho eccovi che fu un uomo che pigliò nella chiesa di Assiglie lo relliquiario d'argento dov'era il Santissimo Sacramento et lo invillupò in certe balle, le quali gittò sopra un mullo et venendo per Susa, Avigliana, Rivolli et gionse alla città di Turino et subito che il mullo fu entrato in porta Susina per voluntà di Iddio non si fermò sin che fu in questo luocho et subito giunto quivi si gettò in terra et subito furno disligatte le balle per voluntà del Signore Iddio et subito senza alchuno agiuto humano, uscì fuori il vero et Santissimo Corpus Domini con lo relliquiario nel aria miracollosamente con un grande splendore et ragi et pareva il solle. Vedendo
questo un certo prete chiamato Messer
Bertholomeo Chochono presto se ne andò
da Monsignor Reverendissimo Il che vedendo
questo miracollo subito Monsignor
Reverendissimo s'inginocchiò con tutti
gli astanti et adorando il Santissimo
Sacramento come vero Iddio, nostro vero
redemptore, fece portare un callice et
presente tutto il popollo descende nel callice
la Santissima hostia con grande veneratione
honore et reverenza come debitamente si
conviene et la portano alla chiesa * Testo tratto da: Maurizio Marocco, Cronistoria della
veneranda Arciconfraternita dello Spirito
Santo in Torino, Torino 1873, pp.
19-20. |