Il disegno
dell'animale che, nel logo attuale, sbuca dietro la Porta Palatina – al
posto del precedente logo dei G.A. d'Italia – è tratto da un ciondolo
in bronzo dorato rinvenuto nel 1993 presso il sito di Bric San Vito (Pecetto, TO) dai soci del Gruppo
Archeologico Torinese durante le attività archeologiche preliminari
tese all’evidenziazione del perimetro della struttura medievale, presso
le mura sud-orientali.
Raffigura un
uccello rampante o che spicca il volo, forse un pellicano, simbolo caro
alla Chiesa in quanto metafora del sacrificio di Cristo; una leggenda
medievale afferma infatti che il pellicano si trafigge il petto per
cibare col proprio sangue i suoi piccoli.
Tuttavia, poiché il volatile raffigurato sembra dotato di un becco ad
uncino, è più probabile che si tratti di un rapace, forse un falco o
un'aquila.